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VITE DI DANZA

LE INTERVISTE DI SID

Vite di danza è la nostra rubrica dedicata a chi vive di danza.

Testimonianze ed interviste inedite di danzatori, maestri, coreografi e direttori.

I protagonisti della scena tersicorea ci raccontano il loro percorso e la loro esperienza nel mondo della danza.

 

 

MARIAVITTORIA
MUSCETTOLA

 
1) Mariavittoria ti sei diplomata alla scuola di ballo dell'accademia del teatro alla scala di Milano. Qual'e' il ricordo più bello che conservi dell'accademia?
È davvero difficile trovare un unico bel ricordo legato alla scuola di ballo.  Credo che quello più emozionante sia stato, sicuramente, la prima volta che ho calcato il palcoscenico del Teatro alla Scala. Era il dicembre del 2011, avevo quattordici anni e in quell’attimo guardando quasi incredula quella platea rossa capii che la strada che stavo perseguendo era quella giusta, era quella che avevo sempre sognato.
 
2) Hai studiato lontano da casa: quale rapporto hai oggi con Napoli?
Mi sono trasferita a tredici anni a Milano e inizialmente non è stato così difficile abbandonare casa perché ero mossa da tanta adrenalina e passione. Credo che quel giorno sia stato molto più difficile per la mia famiglia, alla quale sono estremamente legata, vedermi andar via. Col passare degli anni ho iniziato ad accusare un po’ “a pocundria” come si dice in napoletano… come canta il grande Pino Daniele, la “saudade” direbbe un brasiliano, ovvero la nostalgia dei propri cari e dei propri luoghi. Appena posso, infatti, colgo sempre l’occasione per tornare anche se per ventiquattro ore. Anche adesso rispondo a queste domande su un aereo per la mia bella e dannata Partenope!
 
3) Quali persone hanno lasciato maggiormente il segno nella tua crescita umana ed artistica?
Sicuramente nel mio percorso fino ad oggi ho incontrato moltissime persone che hanno influito positivamente nella mia crescita artistica e personale, tra queste persone in particolare i miei insegnanti, i maitres de ballet e i miei colleghi più grandi con maggiore esperienza al Semperoper Ballett di Dresda, loro sono fonte di ispirazione giornaliera.
 
4) Oggi balli per il dresden semperoper ballet, come si svolge la tua giornata tipo?
La giornata tipo in compagnia inizia alle 10 del mattino con una lezione di danza classica di un’ora e quindici minuti tenuta dai nostri maitres de ballet o da maestri ospiti internazionali. Dopo una breve pausa iniziano le prove che possono durare fino alle 18 con una pausa pranzo di un’ora. La caratteristica particolare del Semperoper Ballett è che si passa da uno stile all’altro a distanza di pochi minuti, un attimo prima ti trovi in tutù sulle punte e il momento seguente scalza e coi capelli sciolti. Il vasto e vario repertorio della mia compagnia è ciò che apprezzo maggiormente, sono sempre stata un’amante della versatilità.
 
5) Ci racconti un momento speciale vissuto in compagnia?
Le trasferte in Canada e Singapore sono stati i momenti più belli in compagnia sino ad oggi. Ho avuto la possibilità di conoscere persone nuove, visitare posti nuovi e apprezzare il calore del pubblico oltreoceano nei confronti del Semperoper. Un altro momento che non dimenticherò mai è stato nella mia prima stagione durante il “lago dei cigni”: i miei primi inchini fuori sipario! Interpretavo un ruolo da solista, uno dei tre grandi cigni, è stata un’emozione davvero speciale.
 
6) Hai avuto difficoltà nel calarti nella cultura tedesca?
Devo ammettere con un po’ di imbarazzo che purtroppo non sono riuscita ancora a calarmi bene nella cultura tedesca nonostante abbia ora iniziato il mio quarto anno a Dresda. Il problema principale credo sia la lingua, davvero complessa, che non permette di sentirmi totalmente a mio agio nella città; anche perché in compagnia la lingua adoperata è l’inglese che ormai è diventata a tutti gli effetti la mia lingua principale. In secondo piano invece c’è il cibo tedesco, essendo napoletana mi è davvero difficile mangiare würstel e crauti ma pian piano mi ci abituerò e proverò ad apprezzarli.
 
7) Hai notato delle differenze nel mondo della danza tra Italia e Germania ?
Ho riscontrato molte differenze tra il mondo tersicoreo tedesco e quello italiano. In Germania la danza, o meglio l’arte in generale, viene molto considerata. Per ogni recita, in qualsiasi momento dell’anno, il teatro è stracolmo e l’età media degli spettatori non è così alta come in Italia, moltissimi sono i giovani interessati al balletto. La remunerazione è ottima e abbiamo un elevato numero di produzioni e spettacoli annuali. Essendo l’Italia la culla dell’arte, lo stato dovrebbe investirci di più e far appassionare sempre più ragazzi al magico tempio della musica, della danza e dell’opera.
 
8) Hai danzato le coreografie di Emanuela Tagliavia al convegno sulle energie rinnovabili svolto ad Abu Dhabi a Settembre. Ci racconti un momento particolare di questa esperienza?
Ringrazio infinitamente la maestra e coreografa Emanuela Tagliavia per avermi dato la possibilità di vivere una meravigliosa esperienza di una settimana negli Emirati Arabi. Le calde giornate di Abu Dhabi facevano da cornice a lunghe ore di prove passate in compagnia di fantastici artisti con cui ho maturato un bellissimo rapporto. È stata una sensazione speciale esibirsi davanti allo sceicco della città e alle numerose reti televisive internazionali per un convegno di risonanza mondiale.
 
9) Quale consiglio daresti ai giovani allievi che vogliono percorrere la strada del danzatore professionista?
Il mio consiglio è quello di credere in se stessi e di non mollare anche quando si troveranno ostacoli nel percorso. Bisogna studiare e lavorare con costanza e non farsi abbattere dagli impedimenti, che si tratti di un’audizione fallimentare, una parte mancata in una produzione o un infortunio temporaneo, anche un infortunio può capitare nella vita da ballerini. Io stessa non so se mi trovo nella posizione a ventidue anni di dare consigli ai giovani aspiranti ballerini, ho ancora tantissimo da imparare e affrontare, la scalata è lunga e anche ripida. Posso dire di trovarmi al secondo scalino: il primo l’ho raggiunto diplomandomi alla scuola di ballo del Teatro Alla Scala, il secondo entrando nella compagnia dei miei sogni.

10) Mariavittoria, quali sono i tuoi progetti e i sogni per il prossimo futuro?
I sogni sono tanti ma essendo scaramantica se si svelassero in anticipo potrebbero non avverarsi! Scaramanzia e scongiuri a parte, i miei progetti nel futuro prossimo sono quelli di ballare sempre più ruoli importanti e di affermarmi nella compagnia. Invece quelli a lungo termine sono di tornare a danzare e vivere in Italia e un domani anche di ballare sul palcoscenico di un gioiello antico e meraviglioso come il Teatro San Carlo di Napoli, magari come artista ospite…

 

a cura della dr.ssa Filomena Di Stazio

Redazione SID - Scienza In Danza

®RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

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