ALESSANDRO
CAVALLO
1) Alessandro sei arrivato alla scuola di ballo dell'accademia del teatro alla scala al settimo corso per poi diplomarti due anni dopo. Ci racconti il percorso che ti ha portato all'accademia scaligera?
Il mio percorso nell’accademia del Teatro alla Scala ha preso vita tramite un concorso, in giuria era presente il Direttore della scuola di ballo del Teatro alla Scala Frederic Olivierì, ad oggi direttore della compagnia del Teatro alla Scala. Mi chiese di provare a fare l’audizione nella scuola e io non esitai un attimo a provarci, anche perché, fin dal primo istante in cui avevo iniziato danza, per me questo era sempre stato un sogno. Si, da lí é cominciato tutto.
2) Qual'e' il ricordo più bello che conservi dei tuoi anni di studio in accademia?
Il ricordo più bello sicuramente,quel ricordo che non potrò mai dimenticare, è stato la prima volta che ho danzato il principe di Cenerentola sul palco del Teatro alla Scala. Un insieme di emozioni che penso sia troppo difficile da spiegare a parole. Ricordo che prima dello spettacolo ero lì dietro le quinte e ancora non riuscivo a realizzare il momento!!!
3) Quali docenti hanno lasciato maggiormente il segno in tutto il tuo percorso di studi?
Sicuramente il maestro Maurizio Vanadia, lui mi ha seguito giorno per giorno accompagnando nei miei due anni di studio in accademia fino al diploma. Lui e il maestro Leonid Nikonov che mi ha fatto crescere molto, oltre che dal punto di vista tecnico ,anche da un punto di vista caratteriale, un aspetto fondamentale per un danzatore.
4) Dopo il diploma hai dovuto affrontare un lungo percorso di recupero a causa di un brutto infortunio. Hai dei consigli per i danzatori che stanno attraversando un periodo come quello che hai vissuto tu?
Ascoltarsi. Questa è la parola chiave. Bisogna ascoltarsi ogni giorno perché non siamo delle macchine e ogni giorno il nostro fisico non può darci il 100% . Bisogna prendersi cura di se stessi perché, come mi disse il direttore Frederic Olivierì, il nostro corpo è solamente uno , non è un auto che nel momento in cui si rompe possiamo sostituire con un’altra , bisogna averne cura e capire quando è il momento di dare di meno o di fermarsi, prima di avere conseguenze più gravi.
5) Oggi sei recuperato a pieno e sei stato nominato da poco solista per il Balletto del Sud, quali sono state le sensazioni che hai provato quando ti hanno comunicato questa notizia?
Il balletto del Sud è una compagnia di formazione e struttura classica, quindi il direttore Franzutti ripropone anche un certo sistema gerarchico separando il corpo di ballo dai solisti ed i primi ballerini. Credo che riponga molta fiducia in me ed è convinto che possa affrontare anche ruoli da solista e da principal Sono contento e, per carattere, non voglio mai deludere chi ha riposto in me stima, fiducia e aspettative. Davvero non vedo l’ora!
6) Come si svolge la tua giornata "tipo" tra la compagnia e la vita quotidiana?
La compagnia ci comunica il programma la sera precedente quindi, più o meno, so quello che mi spetta dal programma prove. Ho un carattere socievole e solare, quindi ho subito stretto amicizia con i nuovi colleghi. Il livello tecnico maschile è molto alto e la sana competizione è come una vera e serena gara tra amici. Poi quando finisco le prove, verso le 17,00, rientro a casa e nella sera cerco di godermi la splendida città di Lecce, una città piena di cultura e di bellezza.
7) Hai partecipato ad un programma televisivo, ci racconti un momento particolare di questa esperienza?
Un bel momento, anche di divertimento, che abbiamo vissuto con entusiasmo. La compagnia affronta diverse situazioni di lavoro ed ha un’attività molto varia. Questo è stimolante ed è anche un’opportunità per crescere professionalmente. L’energia era tantissima ed ancora oggi ricordo quei giorni con un sorriso.
8) Quale ruolo o coreografia che non hai ancora interpretato ti piacerebbe affrontare in futuro?
Il mio sogno è quello di poter danzare un giorno il ruolo di ‘Des Grieux’ in ‘Manon’ . Me ne sono innamorato fin dal primo momento che ho visto, purtroppo solamente tramite un video, Massimo Murru interpretarlo. Spero che un giorno questo mio sogno possa diventare realtà. È uno dei balletti più belli che abbia mai visto! Emotivamente ogni volta che lo rivedo mi colpisce sempre di più, penso interpretarlo cambi la vita!
9) Qual'e' stata la critica più costruttiva che hai ricevuto fino ad oggi?
Penso che non esista una critica più costruttiva o meno costruttiva di altre. Tutte le critiche nel bene o nel male ti lasciano un qualcosa su cui lavorare e crescere per migliorare giorno dopo giorno.
10) Quali sogni ha Alessandro per il futuro?
Il mio sogno è danzare tutti i giorni fin quando potrò farlo, vivere al massimo la mia carriera sfruttando ogni secondo per danzare su tutti i palcoscenici possibili e immaginabili, poter danzare qualsiasi ruolo questa bellissima arte mi offra. La nostra carriera non è lunghissima e questo significa che bisogna vivere ogni momento e apprezzare ogni singolo passo che si fa in sala o sul palcoscenico, questo l’ho capito soprattutto dopo il mio infortunio. Non so dove mi porterà il futuro, dove sarò tra due anni o anche domani, ma l’importante è danzare.
a cura della dr.ssa Filomena Di Stazio
Redazione SID - Scienza In Danza
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