LINDA
GIUBELLI
1) Linda hai appena concluso il percorso che ti ha portato al diploma nella Scuola di Ballo dell'Accademia del Teatro Alla Scala, qual'è il tuo ricordo più bello?
Il ricordo più bello è legato a In the Middle Somewhat Elevated di William Forsythe che ho avuto modo di danzare di recente durante uno degli ultimi spettacoli in Accademia. Quando me l'hanno comunicato non ci credevo, soprattutto quando mi hanno detto che avrei fatto il ruolo di Sylvie, che per me è un ruolo "intoccabile". E' stato un impegno non da poco e al tempo stesso divertente. E' stata una soddisfazione enorme danzare in quel ruolo e ricevere i complimenti degli insegnanti alla conclusione degli spettacoli.
2) Ti sei diplomata con Lode alla Scuola di ballo dell'Accademia del teatro alla Scala, un voto ottenuto da pochissimi allievi nella storia dell'accademia, quale significato ha per te?
Per me è una grande responsabilità. Entrando in Corpo di Ballo senti molto la responsabilità del voto con cui arrivi, questo voto naturalmente porta con sè delle aspettative che devi mantenere. Da una parte è difficile perché sono giovane, ma al tempo stesso sono consapevole che voglio fare questo nella mia vita.
3) C'è stato una lezione, un insegnamento che ti porti dietro dai tuoi studi?
Ho avuto la fortuna di viaggiare parecchio anche prima di arrivare in accademia. Grazie a questo percorso ho sperimentato diversi metodi di insegnamento, ma l'elemento comune che ho trovato in tutti gli insegnamenti, oltre allo studio della tecnica naturalmente, è stato " il messaggio che tu vuoi dare danzando". La ricerca dell'espressività credo che sia stato lo stimolo comune che ho avuto dai miei insegnanti.
4) C'è stato un momento di "crisi" nel tuo percorso?
Si mi è capitato perché comunque è un lavoro molto faticoso. A volte ho pensato di non farcela perché tra l'accademia e la scuola hai sempre poco tempo per te stessa. Alla fine però andando a lezione, grazie all'amore degli insegnanti e grazie alla consapevolezza di cosa cerchi, capisci presto che se vuoi fare questo mestiere la strada da percorrere è questa.
5) Durante l'ottavo corso si affrontano le audizioni, qual è stato il tuo approccio mentale alle audizioni?
Con l’audizione inizia la tua carriera lavorativa, quindi è un momento molto importante. Alle audizioni devi essere sempre concentrato al massimo perché quello è il tuo biglietto da visita. La concentrazione ti mette nella giusta condizione sia fisica che mentale. Se sei concentrato reagisci correttamente agli stimoli che ti da l'insegnante a lezione. La giuria in questi casi nota se tu sei presente oppure sei distratto o in confusione. Il consiglio quindi è di approcciare con tranquillità, concentrazione e con la consapevolezza di voler dare il massimo.
6) Ad oggi hai una danzatrice di riferimento?
Non ho una sola danzatrice di riferimento e grazie ad internet mi è stato possibile vedere i video dei migliori danzatori e imparare da tutti loro. Mi ricordo che da piccola vedevo tanti video delle grandi ballerine italiane come Carla Fracci o Luciana Savignano ad esempio. Nel presente sono tanti i ballerini che guardo, ho visto dal vivo Marianela Nunez in Onegin e Polina Semionova in Bella Addormentata, ed entrambe per me sono dei miti ad esempio.
7) Quale ruolo o coreografia ti piacerebbe interpretare in futuro?
Un sogno era quello di danzare In the Middle Somewhat Elevated, sogno che sono riuscita a realizzare. Per il futuro oltre a danzare nei grandi classici come Lago dei cigni o Don Chisciotte, il sogno è quello di danzare La sagra della primavera di Pina Bausch.
8) Cosa hai provato nel momento in cui hai avuto la notizia di aver superato l'audizione al Teatro Alla Scala?
Appena ho visto il mio nome nella graduatoria mi sono rilassata un attimo, ho avuto una sensazione di sollievo perché ultimamente è diventato veramente difficile trovare una compagnia in cui entrare, i danzatori sono sempre tanti e la maggior parte di loro sono anche molto bravi.
9) Adesso andrai in tournée nuovamente in Cina. Ritorni dopo esserci stata lo scorso anno sempre con Il Corpo di Ballo del Teatro Alla Scala. Cosa è cambiato in te rispetto alla prima esperienza?
Arrivo con più consapevolezza. Avendo già vissuto questa esperienza lo scorso anno so come comportarmi rispetto all'inizio. Quando ho fatto questa esperienza per la prima volta ho dovuto capire alcune dinamiche mentre adesso arrivo più tranquilla perché so già qualcosa di quello che mi aspetta.
10) Quali sono le differenze nella routine tra la tua giornata a Milano e una giornata in tournée?
A Milano hai una quotidianità fatta da lezione, prove e magari lo spettacolo serale. Conosci e sai gestire meglio le pause, sai quando uscire e quando no ad esempio, mentre in tournée a volte sei spiazzato perché la lezione è più corta per dare più tempo alle prove ad esempio o perché cambiano gli orari. All'interno della stessa settimana può capitare anche di avere due grandi balletti completamente diversi e devi gestire molto bene il riposo, serve più spirito di adattamento. Inoltre in tournée sei calato in una cultura completamente diversa dalla tua.
11) Linda quale consiglio ti sentiresti di dare alle giovani allieve che vogliono diventare una ballerina professionista come te?
Il mio consiglio è quello di amare quello che fai e metterci tutta la passione possibile: impegnandosi e mettendo sudore e sangue le cose prima o poi arrivano.
Mi sento di dire anche ai genitori, ai parenti e agli amici, di stare molto vicini ai ragazzi perché il percorso del danzatore è un percorso molto difficile ed un sano supporto aiuta.
a cura del dr. Romeo Cuturi
Redazione SID - Scienza In Danza
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